Dalle sublimi produzioni liederistiche schubertiane Liszt realizzò ben 58 trascrizioni, organizzandole in vari cicli pianistici di straordinaria compattezza formale e cantabilità. La sequenza tonale e psicologica dei Lieder fa pensare che Liszt ne intendesse l'esecuzione all'interno delle strutture cicliche, come nel caso di una Sonata o di una composizione in più brani. Come ciò aggiunga significato e intensità a queste trascrizioni Bresciani lo dimostra nel suo CD nel quale presenta i due cicli più suggestivi.

Nel 1847 Liszt lasciò definitivamente il concertismo per dedicarsi alla composizione e realizzare la propria idea di un nuovo linguaggio musicale. L'anno successivo si stabilì a Weimar come Kappelmeister del Teatro di Corte, e si accinse alla creazione delle importanti opere sinfoniche e pianistiche che contraddistinsero in seguito il periodo cosiddetto 'di Weimar'. Se la composizione pianistica più nota di quel periodo fu la Sonata, altri brani che vi nacquero intorno furono altrettanto significativi e valgono oggi a comprendere meglio il lavoro che Liszt svolse in quegli anni sulla forma-sonata. Queste opere costituiscono un gruppo di quattro titoli, che Bresciani propone nel terzo dei suoi CD dedicati a Liszt.

Tra le più grandi composizioni sinfoniche della maturità lisztiana spicca la gigantesca Faust-Symphonie, impressionante sintesi musicale del mito faustiano rivisto da Goethe. Come per tutte le altre sue opere orchestrali, Liszt ne curò una splendida versione per due pianoforti che Vittorio Bresciani, in collaborazione con il pianista Tiziano Poli, presenta in un raro CD per l'etichetta Nuova Era. Questa versione risulta illuminante per quanti intendano comprendere la fitta trama compositiva di una delle più complesse opere sinfoniche del periodo romantico.